Peeling chimico: in cosa consiste il trattamento
Il fotoringiovanimento indotto dal peeling chimico consente un vero e proprio ricambio della pelle. L’esfoliazione della cute induce infatti un processo infiammatorio che avvia una reazione naturale di riparazione dei tessuti danneggiati, stimolando l’attività delle fibre di collagene ed elastina. Eliminando le cellule morte, danneggiate o degradate, il peeling ne favorisce la sostituzione da parte di cellule nuove e integre. È a questi principi che si deve l’azione rivitalizzante e ringiovanente della pelle che segue il trattamento: la stimolazione dei fibroblasti induce la formazione di neo-collagene autologo, rendendo la pelle complessivamente più luminosa, fresca e omogenea.
Il trattamento chimico vero e proprio ha breve durata, secondo le caratteristiche della zona da trattare e il prodotto utilizzato. Generalmente vengono effettuati cicli di trattamento da 3-4 sedute ogni tre settimane, in sede ambulatoriale. Al termine della procedura il medico applica una crema lenitiva. Dopo alcuni giorni circa inizia a verificarsi il processo di esfoliazione, che durerà ancora alcuni giorni, per poi ritornare alla normalità.
Peeling: effetti, indicazioni e controindicazioni
Il peeling agisce a diversi livelli: innanzitutto eliminando le cellule morte dello strato corneo attraverso l’esfoliazione (effetto immediato), quindi stimolando attivamente il ricambio e la rigenerazione cellulare (effetto a lungo termine). Il trattamento non è doloroso: si svolge infatti in ambulatorio, senza bisogno di alcuna anestesia.
Durante il trattamento, il paziente può avvertire un fastidio del tutto temporaneo (da leggero a intenso, anche a seconda della profondità del trattamento), mentre è normale che la pelle risulti arrossata al termine della seduta.
Il trattamento è indicato per risolvere alcuni tra i più comuni inestetismi cutanei, e in particolare:
- macchie solari, lentigo senili, melasma o difformità di pigmentazione su viso, mani e décolleté;
- segni di invecchiamento cutaneo, quali ruvidezza, opacità, ridotta tonicità e mancanza di idratazione dell’epidermide, ma anche rughe sottili superficiali;
- acne in fase attiva, esiti cicatriziali di acne e varicella;
- cheratosi seborroica e cheratosi attinica.
Le controindicazioni si limitano a patologie in atto (da comunicare sempre allo specialista) e allergie ai componenti utilizzati. Si raccomanda di non esporsi alla luce diretta del sole nei giorni successivi all’esfoliazione chimica e di utilizzare una protezione solare, schermo totale, nelle settimane successive l’applicazione, detergere la pelle con prodotti delicati, idratare la cute. Fondamentale, come per tutti i trattamenti di medicina estetica, rivolgersi a un medico professionista che sappia eseguire correttamente il trattamento, fornendo tutte le indicazioni per preparare la pelle al trattamento e curarla adeguatamente nel decorso post-peeling.
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